Unifamiliari e (super)ecobonus X %: dati reali e nuovi orizzonti
In questo articolo vogliamo fare il punto sulle date e sulle aliquote per usufruire del superecobonus X % per lavori di efficientamento energetico delle unità immobiliari abitative unifamiliari.
Perchè X % ? Perchè l’aliquota diventerà ora variabile (pari a 110 o a 90) a seconda di alcune condizioni che tratteremo nel dettaglio nel presente articolo. Ciò che non cambia sono i “vincoli tecnici e progettuali oggettivi” come per esempio il salto di due classi dell’APE (se non sai cos’è ti invitiamo a leggere l’articolo: clicca qui), il rispetto dei massimali di spesa etc etc…per maggiori dettagli rimandiamo ai vari articoli che abbiamo scritto sul Superbonus 110%, se sei interessato clicca qui per sfogliarli tutti.
Infine in questo articolo vogliamo mostrarvi con numeri reali il beneficio ambientale prodotto dai lavori di efficientamento che abbiamo seguito in prima persona.
Se sei interessato invece alle modifiche inerenti i condomini ti consigliamo di leggere questo articolo sui Condomini e il 110%.
- MODIFICHE AL SUPERBONUS PER LE UNIFAMILIARI
- CALCOLO DEL REDDITO DI RIFERIMENTO
- EMISSIONI IN ATMOSFERA EVITATE GRAZIE AI NOSTRI PROGETTI DI SUPERBONUS 110%
MODIFICHE AL SUPERBONUS PER LE UNIFAMILIARI
PER LE PRATICHE ANCORA DA PRESENTARE
Per i proprietari delle singole abitazioni si apre una nuova finestra – in caso di presentazione della CILAS dopo il 1 gennaio 2023 – di utilizzo del Superbonus, con l’aliquota al 90% e alle seguenti condizioni:
- – essere proprietario o titolare di un diritto reale di godimento dell’unità immobiliare funzionalmente indipendente;
- – l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale;
- – il contribuente che sosterrà le spese deve avere un requisito reddituale, basato su un parametro denominato “reddito di riferimento” che non dovrà essere superiore a euro 15.000, determinato utilizzando un quoziente familiare.
PER LE PRATICHE IN CORSO
Il superbonus si applica invece con l’aliquota al 110% per spese sostenute entro il 31 marzo 2023 (anzichè 31 Dicembre 2022) per le unifamiliari la cui CILAS è già stata presentata e che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
CALCOLO DEL REDDITO DI RIFERIMENTO
Per l’accesso al superbonus con pratiche presentate a partire dal 1.1.2023 è stato quindi aggiunto questo nuovo requisito.
Cosa significa “reddito di riferimento” e come calcolarlo?
Il reddito di riferimento è determinato utilizzando un quoziente familiare secondo quanto prevede l’art. 119, comma 8-bis.1 del Decreto Rilancio. I redditi che vanno presi in considerazione sono quelli dell’anno precedente a quello del sostenimento della spesa.
Nel dettaglio, il reddito di riferimento può essere così calcolato:
- – il primo passo è quello di sommare tutti i redditi complessivi posseduti:
- – dal contribuente;
- – dal coniuge del contribuente;
- – dal soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel nucleo familiare;
- – dai familiari, diversi dal coniuge, di cui all’art. 12 del TUIR;
- – dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, presenti nel suo nucleo familiare, che nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo art. 12 del TUIR;
- – una volta calcolati e sommati i redditi si dividono per un numero “X” determinato tenendo conto della composizione del nucleo familiare, ed in presenza del coniuge, del soggetto legato al contribuente da unione civile e dei familiari a carico, diversi dal coniuge e dal soggetto legato al contribuente da unione civile. In particolare, il numero di parti è pari a 1 nel caso di nucleo familiare composto da una sola persona. Tale numero è incrementato di:
- –1 se nel nucleo è presente un coniuge o il soggetto legato al contribuente da unione civile o convivente;
- – 0,5 se presente un familiare a carico;
- – 1 se sono presenti due familiari a carico;
- – 2 se sono presenti tre o più familiari a carico.
Per esempio, nel caso di un contribuente con reddito complessivo dell’anno precedente pari a 20.000 euro, con coniuge avente reddito pari a 15.000 euro e con un figlio che non possiede redditi e quindi fiscalmente a carico, il calcolo del reddito di riferimento si compone come segue:
(20.000 + 15.000) € / (1 + 1 + 0,5) = 35.000 € / 2,5 = 14.000 €
EMISSIONI IN ATMOSFERA EVITATE GRAZIE AI NOSTRI PROGETTI DI SUPERBONUS 110%
Abbiamo preso un campione di 12 unifamiliari i cui lavori sono concluso e che ho seguito dall’inizio del superbonus nell’ormai lontano 2020 ad oggi. Grazie ai dati certificati dalle asseverazioni ENEA redatte dal sottoscritto, si è stimato un RISPARMIO ANNUALE DI ENERGIA PRIMARIA* non rinnovabile pari a 210.823 kWh/anno. Tale risparmio è così suddiviso tra le diverse tipologie di intervento: circa 60% dovuto ad interventi di isolamento, 30% grazie alla sostituzione del generatore di calore per il riscaldamento, 5% con la sostituzione degli infissi ed il restante 5% per la sostituzione di produttori di acqua calda con scaldacqua in pompa di calore e/o con impianti di solare termico).
Prossimamente faremo un’articolo dedicato (corredato anche da grafici) sulla quantificazione del risparmio di energia non rinnovabile dei progetti di Superecobonus che abbiamo seguito in prima persona. Questi dati infatti non sono completi dell’apporto (sempre in termini di risparmio di energia primaria non rinnovabile) del fotovoltaico, delle batterie d’accumulo e delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Tali valori non vengono infatti calcolati automaticamente dai software di modellazione termotecnica o da ENEA infatti meritano una analisi maggiormente approfondita in quanto per valutare l’impatto ambientale (trattandosi di prodotti di nuova installazione) occorre valutare l’intero ciclo di vita del prodotto stesso.
Per poter conteggiare i singoli contributi di ciascuna fonte o vettore, di frequente espressi con diverse unità di misura, in un unico valore, è necessario valutare il diverso impatto dei processi di trasformazione e di conversione dell’energia nelle diverse forme. L’approccio dell’energia primaria rende possibile una semplice addizione delle diverse forme di energia (ad esempio termica ed elettrica).
Nell’ipotesi semplificativa che questa energia primaria fosse prodotta – prima degli interventi – da una caldaia a gas (tecnologia più diffusa), grazie ai lavori da noi seguiti abbiamo evitato le emissioni in atmosfera di circa 44 ton/anno di CO2, quindi in media abbiamo risparmiato all’atmosfera del futuro quasi 4 ton/anno di CO2 per ogni edificio unifamiliare.
Ma cosa sono le fonti energetiche primarie?
Sono quelle fonti presenti in natura prima di avere subito una qualunque trasformazione. Tali fonti si distinguono in esauribili e rinnovabili: le fonti energetiche esauribili (carbone fossile, lignite picea e xiloide, petrolio greggio, gas naturale, i combustibili nucleari) e le fonti di energia rinnovabili (es. idraulica, solare, eolica, biomasse, geotermica).
*Definizione di energia primaria:
Si misura in [J], in alternativa in [kWh]. L’energia è definita primaria quando è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di nessuna altra forma energetica. È definibile come il potenziale energetico presentato da diversi possibili vettori e/o dalle diverse fonti energetiche anche non rinnovabili nella loro forma naturale (quando non hanno ancora subito alcuna conversione o processo di trasformazione). L’uso finale dell’energia può richiedere infatti diversi vettori energetici che consentano il trasporto e l’utilizzo finale dell’energia.
Se sei il proprietario di una unifamiliare,
se rientri nei parametri trattati in questo articolo,
se non sei spaventato da tutto quello che hai sentito e letto in questi due anni sul superbonus 110%,
se vuoi contribuire anche tu a ridurre le emissioni in atmosfera di 4 tonnellate di CO2 ogni anno, allora Contattaci da qui o invia la tua richiesta a info@giacomocantu.it e cercheremo di aiutarti.
Ah, ricordati che, come diceva qualcuno, NON ESISTONO PASTI GRATIS ! …. anche se ci avviciniamo al Natale….