Nuovo bando Parco Agrisolare
Incentivi per il fotovoltaico (e non solo) sui tetti agricoli!
La nuova normativa
Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha emanato il 19 aprile 2023 un Decreto Ministeriale per regolamentare e permettere l’utilizzo delle risorse già stanziate con il primo bando della misura del PNRR denominata “Parco Agrisolare” e rimaste inutilizzate, per un importo di circa 1 miliardo di euro.
Sarà possibile fare la richiesta di ammissione al contributo, con le modalità indicate nel Decreto, tramite la piattaforma dell’ Area Clienti del GSE (Gestore Servizi Energetici) a partire dalle ore 12:00 del 12 settembre e fino alle ore 12:00 del 12 ottobre 2023.
I soggetti beneficiari e gli interventi ammessi non cambiano! (Per rileggere il precedente articolo con le informazioni in merito: ecco il link).
Ecco le novità in sintesi:
– incremento dell’intensità di aiuto massima concedibile fino all’80% per le imprese della produzione agricola primaria e della trasformazione agricolo in agricolo;
– introduzione della nuova fattispecie di autoconsumo e autoconsumo condiviso;
– la possibilità di partecipare in forma di imprese aggregate;
– raddoppio della potenza di picco massima installabile che passa da 500 a 1000 kWp;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo che passa da 50 mila a 100 mila euro;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per i dispositivi di ricarica che passa da 15 mila a 30 mila euro;
– raddoppio della spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da 1 milione a 2,3 milioni (incluse tutte le spese accessorie).
Per una lettura completa scarica il Decreto.
Le risorse in campo
“Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse ammontano a 1.500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2. e, a seguito del decreto del 21 dicembre 2022 e decreto del 30 marzo 2023, risultano risorse residue pari ad euro 993.031.470,19” così il comma 1 dell’articolo 3 del nuovo Decreto e tali risorse sono state suddivise come da comma 2 del medesimo articolo, ovvero nel seguente modo:
– alle imprese del settore della produzione agricola primaria, con il vincolo dell’autoconsumo, la quota pari a 693.031.470,19 euro
– alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli la quota pari a 150 milioni di euro
– alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli la quota pari a 75 milioni di euro
– alle imprese del settore della produzione agricola primaria, senza il vincolo dell’autoconsumo, la quota pari a 75 milioni di euro
Le quote indicate potranno essere oggetto di modifica e/o integrazione nel corso di attuazione della misura, in relazione all’andamento della stessa.
Come nel precedente Decreto il 40% delle risorse è destinato al finanziamento dei progetti da realizzare nelle Regioni meno sviluppate, ma qualora quest’ultime non dovessero essere impiegate, in tutto o in parte, le stesse saranno destinate a coprire i fabbisogni dei progetti realizzati nelle altre Regioni italiane.
L’intensità del contributo
Vediamo ora la percentuale del contributo che si può ricevere in base alla tipologia dell’attività agricola:
– 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo o dell’autoconsumo condiviso;
– fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo dell’autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli;
– 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo dell’autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria;
– 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo dell’autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo.
Per le categorie, sopra menzionate, con contributo al 30% l’intensità di aiuto può essere aumentata di:
– 20 punti percentuali per le piccole imprese;
– 10 punti percentuali per le medie imprese;
– 15 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone svantaggiate.
L’iter…concretamente in sintesi
Possiamo così riassumere in sintesi l’iter:
Fase 1: verifica del progetto ed invio della proposta
Fase 2: accoglimento o esclusione della richiesta
Fase 3: inizio lavori ed eventuale anticipazione
Fase 4: fine lavori e rendicontazione
Se pensi che questa sia una buona opportunità per la tua azienda o se non sono stato chiaro nella spiegazione, non esitare, contattaci da qui https://giacomocantu.it/contatti/ o via mail a geo.cantu@outlook.it.
