Calma! Calma! Condominio e 110% entro quando presentare la CILAS
If you're new here, you may want to subscribe to my RSS feed. Thanks for visiting!
A distanza di una settimana dal panico generale del 25 Novembre, con questo articolo – a tratti sproloquio – mi sento di condividere qualche riflessione. Se sei un tecnico come me o un condomino che sta provando ad usufruire del superbonus, lascia un commento sotto: sfogarsi un po’ aiuta!
MODIFICHE IMPOSTE DAL DECRETO AIUTI QUATER ALLE SCADENZE DEL SUPERBONUS 110%
In data 18 novembre 2022 il decreto-legge n° 176 è stato pubblicato in gazzetta ufficiale ed è vigente dal giorno seguente fino alla data in cui verrà convertito in legge. Cliccando qui puoi scaricare la versione in pdf del decreto per una più facile consultazione (a noi interessa l’art. 9 che è a pagina 7). In particolare, l’articolo 9 del Decreto Aiuti quater, intitolato “Modifiche agli incentivi per l’efficientamento energetico” si concentra sulle modifiche inerenti al Superbonus 110 %. Ecco di seguito cosa cambia per i condomini rispetto a quanto già definito (se sei interessato invece alle unifamiliari ti consiglio di leggere questo articolo sulle modifiche per le Unifamiliari ed il bonus 110%):
– Riduzione dell’aliquota dal 110% al 90% per le spese sostenute per l’efficientamento energetico e/o sismico.
– Rimane tutto invariato (aliquota 110%), invece, per i condomini per cui è stata presentata CILAS entro il 25 novembre 2022 e che hanno già deliberato in assemblea l’intervento prima di tale data.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Proprio a causa della scadenza del 25 Novembre è scattato il panico generale per i committenti. Molti condomini hanno incaricato tecnici per produrre la documentazione necessaria ed hanno accettato preventivi da parte delle imprese edili in fretta e furia per potersi garantire il bonus del 110%.
IL CAOS PRESSO GLI UFFICI COMUNALI …
Addirittura, in molti comuni italiani c’è stato un sovraccarico di invio di pratiche edilizie che ha portato al rallentamento e addirittura al blocco, in alcuni casi, dei siti internet e dei portali in cui si inoltrano le stesse. Le amministrazioni comunali hanno dovuto correre ai ripari accettando PEC in sostituzione delle normali procedure informatiche consolidate. Nonostante ciò, per alcuni non c’è stata proprio la possibilità di concludere l’iter per ottenere l’agevolazione.
E SE SERVE UNA VARIANTE ALLA CILAS ? PER ESEMPIO PER INSERIRE INTERVENTI TRAINATI DI UN CONDOMINO INDECISO
C’è anche il rischio che le CILAS presentate non siano state compilate correttamente, oppure che siano carenti dei documenti allegati necessari, il che renderebbe necessario effettuare un’integrazione. Eventuali integrazioni metteranno in discussione la data del titolo edilizio stesso, in quanto la CILAS non ammette varianti e quindi ciò che è presentato prima del 25 novembre deve rimanere tale, giusto o sbagliato che sia il suo contenuto! Sulla base del ragionamento di cui sopra, in alcuni progetti in cui sono coinvolto è capitato anche di dover correggere, sempre in fretta e furia, la CILAS (e quindi la relazione ex legge 10/91) che era già stata presentata per le parti comuni ben prima del 25 Novembre, ma in cui non erano stati descritti gli interventi trainati sulle singole unità immobiliari, poiché (giustamente) i singoli proprietari stavano facendo le loro valutazioni circa gli interventi sulle parti private.
UNA SPERANZA ALL’ORIZZONTE
Sono però pronti dei provvedimenti di modifica al decreto aiuti quater, volti a concedere una possibile proroga della data del 25 novembre, che potrebbe trasformarsi in 31 dicembre, come termine entro il quale presentare la pratica edilizia per mantenere il 110% per i condomini. Tutti i gruppi parlamentari hanno presentato proposte di modifica all’articolo che riguarda il superbonus. Si va dalla proroga dei termini entro i quali deve essere presentata la CILAS allo sblocco dei crediti d’imposta già maturati. A fare pressing per una proroga non c’è solo il Movimento 5 stelle, ma anche il partito della premier, Fratelli d’Italia, che si aggiunge così a Forza Italia, che lo chiede da tempo.
UNA CORSA CONTRO IL TEMPO, MA PER COSA?
La prima bozza del decreto è girata sul web dopo il consiglio dei ministri del 10 novembre e che, dopo varie revisioni, è approdato in Gazzetta Ufficiale venerdì 18 novembre. Quindi noi tecnici abbiamo avuto a disposizione solamente 7 giorni (di cui 5 lavorativi) per fare ciò che in media richiede mesi di lavoro (tra rilievi, colloqui, assemblee, telefonate, recupero di documentazione, calcoli energetici, stima dei costi, etc etc….). Tutta questa corsa, ma per cosa? Se il governo non trova una soluzione al blocco delle cessioni dei crediti non saranno solo i potenziali beneficiari del bonus (che non vedranno mai trasformata l’energia da potenziale a cinetica) ma anche i tecnici che hanno già lavorato sui progetti i quali, ancor peggio, si troverebbero a fare i conti con delle perdite.
E I TECNICI CHI LI PAGA ?
In questo senso mi riallaccio a quanto ha espresso il Direttore Generale dell’OICE (l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria), Andrea Mascolini, che è intervenuto nel corso dell’audizione al Senato indetta dalla Commissione Bilancio sul decreto-legge 176/2022 (Aiuti quater). Ecco le sue parole: “preso atto che la disciplina del superbonus è un esempio lampante di non-certezza del diritto che ha causato e causa ancora oggi gravi criticità agli operatori del settore, oltre allo sblocco dei crediti ad oggi incagliati, è necessario assicurare ai tecnici la certezza che gli interventi per i quali hanno lavorato e stanno lavorando vadano a buon fine e, nella malaugurata ipotesi che per le CilaS presentate in questi giorni non si arrivi alla realizzazione dei lavori entro fine 2023, che vi sia una qualche forma di ristoro a fronte dei tanti impegni presi, a partire, ad esempio, dai costi sostenuti per la stipula delle assicurazioni.” In tal senso un piccolo passo in avanti sembra sia stato fatto permettendo ai cessionari di compensare i crediti acquisiti o da acquistare da interventi di superbonus 110% in 10 anni anziché 4. L’altra modifica che potrebbe riguardare la cessione dei crediti, proposta di Abi e Ance, è un meccanismo che punta a sbloccare i crediti già maturati, e rimasti incagliati, attraverso gli F24. Gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti potrebbero essere pagati in parte tramite i crediti fiscali in possesso degli istituti.
DOPO 928 GIORNI STIAMO ANCORA ALLA FINESTRA
Finchè sopravviviamo e non ci moriamo sotto, allora possiamo ancora non ricorrere ad un Manzoniano “ai posteri l’ardua sentenza!” e rimaniamo – per l’ennesima volta dal 19 Maggio 2020 ad oggi (3 dicembre, data in cui scrivo la bozza di questo articolo), dopo 928 giorni* – alla finestra a guardare e a capire che cambiamenti all’assetto normativo (sempre più ingrovigliato) sono all’orizzonte. *ho usato questo utile tool per fare il calcolo
Giacomo Cantù
Si occupa di progettazione e consulenza nell’ambito degli impianti termici per uso civile o industriale. La sua mission è apportare risparmio energetico ed economico ai clienti, nel rispetto delle loro esigenze e richieste.
Correlati
4 commenti su “Calma! Calma! Condominio e 110% entro quando presentare la CILAS”
Ciao Giacomo. Tutte cose sacrosante. La Proroga al 31 dicembre (indipendentemente dal funzionamento delle cessioni) è totamente inutile. Con il decreto emanato si è mascherato un NO alla prosecuzione del superbonus.
condivido. tutto vero. abbiamo ancora qualche giorno per scoprire se dovremo ripartire per l’ennesima volta con una corsa contro il tempo e consegnare nuove CILAS entro la fine dell’anno….
Metto i vestiti dei condomini che vedono svanire la possibilità di riqualificare i propri immobili a causa dell’eccessiva burocrazia e da false promesse… Queste azioni del Governo creano ulteriore diffidenza nel superbonus mettendo in difficoltà tecnici ed imprese che si vedono costretti a rincorrere le scadenze. Ancora una volta si è persa l’occasione di mettere mano al patrimonio immobiliare italiano ormai obsoleto creando altresì posti di lavoro e ricchezza.
Dopo tutte le scadenze a tagliola di quest’anno..la ciliegina sulla torta ci mancava…una bella bastardata a fine novembre…un mese anonimo per scadenze, modifiche di così ampia portata e poi..parliamoci chiaro..chi di noi aveva idea di scoperchiare un palazzo a novembre -dicembre…a questo punto penso che non ero l’unico che si stava programmando le aperture nel 2023….anche perché le ditte, commercialisti e contractor a dicembre devono chiudere l’anno contabile..vanno in ferie…vivono un po’ la vita come persone normali…ma invece non è andata così.. Piani di lavoro da rifare, aperture e chiusure da riconsiderare, appoggi economici che uno deve augurarsi di esser ben appoggiato….eppure questa ormai è la nostra realtà, quello che è diventato il mestiere del tecnico, è palese che non ci si può fidare di nulla..nemmeno dei decreti scritti a quanto pare..l’unica soluzione è fare gruppo..una buona squadra operativa composta da tecnici ed imprese perché l’unico modo per uscirne vivi è la velocità di esecuzione…prima che qualcuno cambi le regole esser già a fine lavoro..
Ciao Giacomo. Tutte cose sacrosante. La
Proroga al 31 dicembre (indipendentemente dal funzionamento delle cessioni) è totamente inutile. Con il decreto emanato si è mascherato un NO alla prosecuzione del superbonus.
condivido. tutto vero. abbiamo ancora qualche giorno per scoprire se dovremo ripartire per l’ennesima volta con una corsa contro il tempo e consegnare nuove CILAS entro la fine dell’anno….
Metto i vestiti dei condomini che vedono svanire la possibilità di riqualificare i propri immobili a causa dell’eccessiva burocrazia e da false promesse…
Queste azioni del Governo creano ulteriore diffidenza nel superbonus mettendo in difficoltà tecnici ed imprese che si vedono costretti a rincorrere le scadenze.
Ancora una volta si è persa l’occasione di mettere mano al patrimonio immobiliare italiano ormai obsoleto creando altresì posti di lavoro e ricchezza.
Dopo tutte le scadenze a tagliola di quest’anno..la ciliegina sulla torta ci mancava…una bella bastardata a fine novembre…un mese anonimo per scadenze, modifiche di così ampia portata e poi..parliamoci chiaro..chi di noi aveva idea di scoperchiare un palazzo a novembre -dicembre…a questo punto penso che non ero l’unico che si stava programmando le aperture nel 2023….anche perché le ditte, commercialisti e contractor a dicembre devono chiudere l’anno contabile..vanno in ferie…vivono un po’ la vita come persone normali…ma invece non è andata così..
Piani di lavoro da rifare, aperture e chiusure da riconsiderare, appoggi economici che uno deve augurarsi di esser ben appoggiato….eppure questa ormai è la nostra realtà, quello che è diventato il mestiere del tecnico, è palese che non ci si può fidare di nulla..nemmeno dei decreti scritti a quanto pare..l’unica soluzione è fare gruppo..una buona squadra operativa composta da tecnici ed imprese perché l’unico modo per uscirne vivi è la velocità di esecuzione…prima che qualcuno cambi le regole esser già a fine lavoro..